Lungo le placide sponde del fiume IJssel, quattro paesini dell’Olanda profonda si ritrovano ad accogliere un gruppo di rifugiati. Provenienti da diversi angoli del Medioriente ma uniti dalla comune cultura islamica, sono i primi stranieri ad arrivare negli anni ’80 in questi centri di rigorosa tradizione protestante, incontrando la spontanea solidarietà dei locali e un nuovo mondo che li obbliga a interrogarsi sulla propria identità. Dall’affascinante Memed, che allaccia una difficile relazione con un’olandese, all’interprete Lina, che si adopera per l’integrazione fino a essere eletta in Parlamento, a Khalid, discendente da una famiglia di miniatori del Corano, che si fa strada come restauratore museale e «pittore di gay». Dai fieri «dodici anziani» che tengono vive le antiche radici, alla ribelle Pari, che lascia il marito, studia l’olandese e comincia a scrivere per un giornale, pagando a caro prezzo la propria emancipazione. Ma le nuove ondate di profughi e populismi, l’11 settembre e l’omicidio di Theo van Gogh rompono i loro precari equilibri. In un imponente romanzo corale Kader Abdolah racconta dall’interno, con gli occhi degli immigrati, l’Olanda della proverbiale tolleranza che degenera in contrapposti radicalismi. E trasportando nell’Europa di oggi la poesia delle fiabe persiane, affida al pappagallo di una vecchia guaritrice olandese il ruolo di testimone delle umane vicende e mediatore, attraverso la letteratura, tra Oriente e Occidente. Mentre la Storia scorre inarrestabile come il fiume IJssel, a cui i profughi, per antica usanza, continuano a confidare sogni, dolori e paure, attendendo speranzosi una risposta.
© 2018 Storyside (Audiolibro): 9789178178537
Traduttori: Elisabetta Svaluto Moreolo
Data di uscita
Audiolibro: 22 giugno 2018
Lungo le placide sponde del fiume IJssel, quattro paesini dell’Olanda profonda si ritrovano ad accogliere un gruppo di rifugiati. Provenienti da diversi angoli del Medioriente ma uniti dalla comune cultura islamica, sono i primi stranieri ad arrivare negli anni ’80 in questi centri di rigorosa tradizione protestante, incontrando la spontanea solidarietà dei locali e un nuovo mondo che li obbliga a interrogarsi sulla propria identità. Dall’affascinante Memed, che allaccia una difficile relazione con un’olandese, all’interprete Lina, che si adopera per l’integrazione fino a essere eletta in Parlamento, a Khalid, discendente da una famiglia di miniatori del Corano, che si fa strada come restauratore museale e «pittore di gay». Dai fieri «dodici anziani» che tengono vive le antiche radici, alla ribelle Pari, che lascia il marito, studia l’olandese e comincia a scrivere per un giornale, pagando a caro prezzo la propria emancipazione. Ma le nuove ondate di profughi e populismi, l’11 settembre e l’omicidio di Theo van Gogh rompono i loro precari equilibri. In un imponente romanzo corale Kader Abdolah racconta dall’interno, con gli occhi degli immigrati, l’Olanda della proverbiale tolleranza che degenera in contrapposti radicalismi. E trasportando nell’Europa di oggi la poesia delle fiabe persiane, affida al pappagallo di una vecchia guaritrice olandese il ruolo di testimone delle umane vicende e mediatore, attraverso la letteratura, tra Oriente e Occidente. Mentre la Storia scorre inarrestabile come il fiume IJssel, a cui i profughi, per antica usanza, continuano a confidare sogni, dolori e paure, attendendo speranzosi una risposta.
© 2018 Storyside (Audiolibro): 9789178178537
Traduttori: Elisabetta Svaluto Moreolo
Data di uscita
Audiolibro: 22 giugno 2018
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Federico
10 apr 2024
Dal leggereIl lettore è così così
Angelica
27 mar 2023
Nell'atmosfera da romanzo corale tipica di Abdolah, la trama è popolata da tantissimi personaggi, le loro storie si intrecciano armoniosamente e noi lettori ci affezioniamo a ognuno di loro in modo diversi. I temi affrontati anche stavolta sono tanti, ma senza dubbio l'incontro/scontro tra culture diverse è lo sfondo comune a tutti. Dopo aver già ascoltato La casa della moschea, Kader Abdolah mi ha ormai conquistato!
Michela
20 apr 2023
Meraviglioso libro, non volevo che finisse
Francesco
18 ott 2023
La trama è semplice, nulla di originale ma carina. Poteva essere un buon punto di partenza. Poche le descrizioni, pochi i colori, pochi i profumi, difficile entrare nella storia, appassionarsi ai personaggi: non sono stato mai riuscito a percepire le meraviglie dalla cultura araba. Gli interventi del pappagallo sono inutili. Non è colpa di chi legge, ma di un testo un po’ … povero.
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