Il mito eterno del mostro, della creatura che viene strappata alla morte dalla scienza torna a vivere: in questa nuova versione del capolavoro di Mary Shelley riscoprirete il fascino di un libro senza tempo, un’opera che ha saputo esplorare i lati oscuri della mente umana. Una narrazione cupa, a tratti dura e senza scampo, che affonda le sue radici nella violenza di sentimenti assoluti, nell’orrore per tutto ciò che è diverso e nella lotta interiore dell’uomo che vuole superare i limiti imposti dalla natura. Benché scritto fra il 1816 e il 1817 Frankenstein si rivela attualissimo: quali sono i limiti della scienza? Può l’uomo sostituirsi a Dio? E ancora il tema del diverso, dell’esiliato, del ghettizzato costretto a vivere nell’ombra: Frankenstein non smette di emozionarci e continua, come tutti i capolavori, a raccontarci qualcosa di noi stessi.
© 2014 GoodMood (Audiolibro): 9788862772235
Data di uscita
Audiolibro: 12 marzo 2014
Il mito eterno del mostro, della creatura che viene strappata alla morte dalla scienza torna a vivere: in questa nuova versione del capolavoro di Mary Shelley riscoprirete il fascino di un libro senza tempo, un’opera che ha saputo esplorare i lati oscuri della mente umana. Una narrazione cupa, a tratti dura e senza scampo, che affonda le sue radici nella violenza di sentimenti assoluti, nell’orrore per tutto ciò che è diverso e nella lotta interiore dell’uomo che vuole superare i limiti imposti dalla natura. Benché scritto fra il 1816 e il 1817 Frankenstein si rivela attualissimo: quali sono i limiti della scienza? Può l’uomo sostituirsi a Dio? E ancora il tema del diverso, dell’esiliato, del ghettizzato costretto a vivere nell’ombra: Frankenstein non smette di emozionarci e continua, come tutti i capolavori, a raccontarci qualcosa di noi stessi.
© 2014 GoodMood (Audiolibro): 9788862772235
Data di uscita
Audiolibro: 12 marzo 2014
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Roberto
29 giu 2020
La voce narrante del dottor Frankenstein è sempre sopra le righe. Non trasmette nulla. È priva di pathos, non porta con sé e non fa trasparire il dolore, l'orrore e la sofferenza che ci si aspetterebbe. Magistrale è invece quella del "mostro".
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