Serena
8 mag 2024
Memoria a tratti riflessiva, a tratti puramente narrativo-descrittiva, “L’arte di correre” (seppur possa, il titolo, trarre in inganno un potenziale lettore) non è opera per addetti, essi intesi podisti professionisti e esperti, bensì opera che, dal presentarsi nella forma di autoritratto, si fa ritratto di caparbia risolutezza e umana consapevolezza. Murakami, con eccezionale lucidità, racconta il suo primo incontro con la corsa, il suo aver continuato a sceglierla, il suo essersela fatta pretesto e garanzia di sopravvivenza, una cosa insomma di cui non riuscir più a far senza. E’ in questa (sua) scoperta e continua (sua) scelta che, oltre a farsi man forte per la scrittura, la corsa si fa sua (della scrittura) metaforica lettura. E’ nella detta opera che il lettore conosce ciò che (anche) ha scoperto prima, alimentato poi, il genio artistico dello scrittore. .. La voce in lettura? Voce che ben si presta allo scritto, scritto letto in modo splendido!