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שירה ודרמה
Un piccolo reparto di soldati piemontesi, durante la prima guerra d'Indipendenza nel 1848, incalzato dagli austriaci, si rifugia in un casolare. Gli austriaci lo cingono d'assedio e il capitano piemontese ordina a un tamburino quattordicenne di calarsi dal retro della casa, non esposto alla vista degli austriaci, e correre per chiedere soccorso a uno squadrone di carabinieri a cavallo lì vicino. Il tamburino allora scende e inizia a correre per i campi, cade e incespica perché è stato colpito dagli austriaci, ma si rialza subito zoppicando e continua a correre. Purtroppo, poco dopo cade di nuovo e al capitano che da lontano l'osserva sembra sieda per riposare. A quel punto, i soldati nemici sono vicinissimi e i piemontesi stanno per arrendersi, quando arrivano finalmente i rinforzi che respingono il nemico. La storia si conclude con l'arrivo del capitano in ospedale: lì egli trova il tamburino, cui i medici hanno dovuto amputare la gamba a causa della ferita e degli sforzi a cui l'ha sottoposta per raggiungere i rinforzi.
Ciccillo, un ragazzo campano, vien mandato dalla madre in un ospedale di Napoli per vegliare sul padre malato. Il giovane chiede informazioni sul suo "tata", ovvero su suo padre, e i medici lo mandano al capezzale di un moribondo. Di lui, Ciccillo si occupa amorevolmente e piange calde lacrime quando apprende il responso medico sulle sue condizioni di salute. Quando ormai ha perso ogni speranza, il piccolo sente la voce di un uomo che saluta la suora congedandosi. Un urlo gli si strozza in gola: a quella voce, egli ha riconosciuto il suo vero padre. I due si abbracciano, ma Ciccillo non ha cuore di lasciar solo l'altro "tata" negli ultimi attimi della sua esistenza: così lo assiste ancora per una notte e lo vede spirare. Solo allora il ragazzo torna a casa sollevato, ma al contempo triste.
© 2023 Classici Stranieri (ספר מוקלט ): 9798368911205
תאריך הוצאה
ספר מוקלט : 24 במרץ 2023
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שירה ודרמה
Un piccolo reparto di soldati piemontesi, durante la prima guerra d'Indipendenza nel 1848, incalzato dagli austriaci, si rifugia in un casolare. Gli austriaci lo cingono d'assedio e il capitano piemontese ordina a un tamburino quattordicenne di calarsi dal retro della casa, non esposto alla vista degli austriaci, e correre per chiedere soccorso a uno squadrone di carabinieri a cavallo lì vicino. Il tamburino allora scende e inizia a correre per i campi, cade e incespica perché è stato colpito dagli austriaci, ma si rialza subito zoppicando e continua a correre. Purtroppo, poco dopo cade di nuovo e al capitano che da lontano l'osserva sembra sieda per riposare. A quel punto, i soldati nemici sono vicinissimi e i piemontesi stanno per arrendersi, quando arrivano finalmente i rinforzi che respingono il nemico. La storia si conclude con l'arrivo del capitano in ospedale: lì egli trova il tamburino, cui i medici hanno dovuto amputare la gamba a causa della ferita e degli sforzi a cui l'ha sottoposta per raggiungere i rinforzi.
Ciccillo, un ragazzo campano, vien mandato dalla madre in un ospedale di Napoli per vegliare sul padre malato. Il giovane chiede informazioni sul suo "tata", ovvero su suo padre, e i medici lo mandano al capezzale di un moribondo. Di lui, Ciccillo si occupa amorevolmente e piange calde lacrime quando apprende il responso medico sulle sue condizioni di salute. Quando ormai ha perso ogni speranza, il piccolo sente la voce di un uomo che saluta la suora congedandosi. Un urlo gli si strozza in gola: a quella voce, egli ha riconosciuto il suo vero padre. I due si abbracciano, ma Ciccillo non ha cuore di lasciar solo l'altro "tata" negli ultimi attimi della sua esistenza: così lo assiste ancora per una notte e lo vede spirare. Solo allora il ragazzo torna a casa sollevato, ma al contempo triste.
© 2023 Classici Stranieri (ספר מוקלט ): 9798368911205
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