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Geschiedenis
Michael Seifert è un uomo come tanti. Ha un lavoro, una famiglia, frequenta la parrocchia. Eppure, alla fine degli anni Novanta, riceve presso l’indirizzo di casa sua, a Vancouver, un avviso di garanzia: la Procura militare di Verona ha aperto un fascicolo su di lui. Gli sono contestati fatti molto gravi – sevizie, omicidi – avvenuti a cavallo tra il 1944 e il 1945 nel Lager di Bolzano. Dove sorgeva il Lager, dopo la guerra, sono state costruite delle palazzine, forse per dimenticare una storia troppo dolorosa. Eppure, sessant’anni dopo, un procuratore riapre il caso, fino alla condanna di colui che per molti fu “il boia di Bolzano”.
«Quanto accaduto nel Lager di Bolzano – e più in generale: quanto accaduto con l’orrore delle persecuzioni nazifasciste – segna un blocco nel fluire della storia. C’è un prima e c’è un dopo il nazifascismo. C’è un prima e c’è un dopo i Lager. C’è un prima e c’è un dopo l’Olocausto. C’è un prima e c’è un dopo il genocidio. Quando vengono commessi crimini contro l’umani¬tà, la continuità della storia diventa un problema rilevante: non è possibile “lasciarsi tutto alle spalle”, non è possibile andare avanti come se nulla fosse successo. E qui torna l’esigenza di fare memoria pubblicamente, di non dimenticare.»
© 2022 People (undefined): 9791259791108
undefined: 18 oktober 2022
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Geschiedenis
Michael Seifert è un uomo come tanti. Ha un lavoro, una famiglia, frequenta la parrocchia. Eppure, alla fine degli anni Novanta, riceve presso l’indirizzo di casa sua, a Vancouver, un avviso di garanzia: la Procura militare di Verona ha aperto un fascicolo su di lui. Gli sono contestati fatti molto gravi – sevizie, omicidi – avvenuti a cavallo tra il 1944 e il 1945 nel Lager di Bolzano. Dove sorgeva il Lager, dopo la guerra, sono state costruite delle palazzine, forse per dimenticare una storia troppo dolorosa. Eppure, sessant’anni dopo, un procuratore riapre il caso, fino alla condanna di colui che per molti fu “il boia di Bolzano”.
«Quanto accaduto nel Lager di Bolzano – e più in generale: quanto accaduto con l’orrore delle persecuzioni nazifasciste – segna un blocco nel fluire della storia. C’è un prima e c’è un dopo il nazifascismo. C’è un prima e c’è un dopo i Lager. C’è un prima e c’è un dopo l’Olocausto. C’è un prima e c’è un dopo il genocidio. Quando vengono commessi crimini contro l’umani¬tà, la continuità della storia diventa un problema rilevante: non è possibile “lasciarsi tutto alle spalle”, non è possibile andare avanti come se nulla fosse successo. E qui torna l’esigenza di fare memoria pubblicamente, di non dimenticare.»
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