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Prova gratis per 14 giorniAlgeria, anni Quaranta. È un giorno di primavera quando il medico francese Bernard Rieux trova sul pianerottolo di casa un ratto morto: il portiere del palazzo pensa allo scherzo di un burlone. Quanto a lui, quel giorno ha ben altro da fare. Deve, infatti, accompagnare alla stazione la moglie malata... Ben presto i cadaveri dei ratti si trovano ovunque in città: si contano a decine, a migliaia. Nessuno capisce che cosa stia succedendo. Ma quando il portiere del suo stabile si ammale e muore – e molti altri presentano gli stessi sintomi – Rieux e il collega più anziano Castel capiscono la verità: un'epidemia di peste ha colpito Orano. All'inizio le autorità tentano di negare l'evidenza, ma poi la città è messa in quarantena. Isolata, affamata, incapace di porre un freno al morbo, Orano diventa il teatro in cui si muove un'umanità sempre in bilico tra egoismo e solidarietà. Intanto arriva l'estate e la peste dilaga... Quando finalmente, molti mesi dopo, la quarantena verrà revocata, tutti si abbandonano all'euforia. Ma Rieux sa bene che non bisogna mai abbassare la guardia... © Albert Camus, 1947 - © 2017 Giunti Editore S.p.A.
© 2019 Giunti Editore S.p.A./Bompiani (Audiolibro): 9788858780374
Traduttori: Yasmina Mélaouah
Data di uscita
Audiolibro: 17 gennaio 2019
Algeria, anni Quaranta. È un giorno di primavera quando il medico francese Bernard Rieux trova sul pianerottolo di casa un ratto morto: il portiere del palazzo pensa allo scherzo di un burlone. Quanto a lui, quel giorno ha ben altro da fare. Deve, infatti, accompagnare alla stazione la moglie malata... Ben presto i cadaveri dei ratti si trovano ovunque in città: si contano a decine, a migliaia. Nessuno capisce che cosa stia succedendo. Ma quando il portiere del suo stabile si ammale e muore – e molti altri presentano gli stessi sintomi – Rieux e il collega più anziano Castel capiscono la verità: un'epidemia di peste ha colpito Orano. All'inizio le autorità tentano di negare l'evidenza, ma poi la città è messa in quarantena. Isolata, affamata, incapace di porre un freno al morbo, Orano diventa il teatro in cui si muove un'umanità sempre in bilico tra egoismo e solidarietà. Intanto arriva l'estate e la peste dilaga... Quando finalmente, molti mesi dopo, la quarantena verrà revocata, tutti si abbandonano all'euforia. Ma Rieux sa bene che non bisogna mai abbassare la guardia... © Albert Camus, 1947 - © 2017 Giunti Editore S.p.A.
© 2019 Giunti Editore S.p.A./Bompiani (Audiolibro): 9788858780374
Traduttori: Yasmina Mélaouah
Data di uscita
Audiolibro: 17 gennaio 2019
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Basato su 842 valutazioni
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Leggi 10 di 842
Angela
18 mar 2020
Da leggere assolutamente in questo periodo di pandemia da coronavirus!
Tegola atonia e
22 mar 2020
Riletto, superba cronaca del “COVID-19”, leggero e drammatico, non privo di suspense, scritto nel 1947 è la stupefacente descrizione minuziosa di questi giorni. Leggetelo e consigliatelo, per respirare una boccata d’aria fresca. Certo si comprende il Nobel a Camus.
Rosa
16 mar 2021
Incredibile come la trama di questo avvincente romanzo, sembri ripercorrere pedissequamente, l'eperienza che il mondo intero sta affrontando la pandemia di Covid-19
Alfredo
6 apr 2020
La storia si ripete. L’Umanita’ non riesce a comprendere la fragilità della vita nonostante il grande sviluppo della Tecnica che non riesce a tenere il passo del mistero delle malattie e dei cambiamenti della natura.
Fra
20 ago 2021
Un libro molto intenso e interessante. Dopo aver vissuto la pandemia in prima persona, ne consiglierei la lettura a tutti. Per capire che nel mondo succedono spesso le stesse cose con le stesse similitudini.
Luca
12 mag 2020
da leggere una volta nella vita. Attuale
Maurizio
6 apr 2020
Bel libro e ben letto.
Francesca
6 apr 2020
Sul mestiere del medico, sulle ipocrisie del potere, sull'empatia con le vittime, della malattia e delle ingiustizie. Un testo molto sincero e filosofico con un incredibile numero di analogie con il periodo di quarantena che stiamo sperimentando.
Giusi
3 set 2021
Induce alla riflessione, e il parallelismo con i nostri tempi è inevitabile.Profondo e a tratti struggente senza mai scadere nel patetico.Consigliato!
Lia
7 ago 2021
"…sembrava che i nostri concittadini avessero difficoltà a capire ciò che stava accadendo loro. C’erano sentimenti condivisi come la separazione o la paura, ma tutti continuavano a mettere in primo piano anche le preoccupazioni personali. Nessuno aveva ancora davvero accettato la malattia. Quasi tutti erano in primo luogo sensibili a ciò che interferiva con le loro abitudini o toccava i loro interessi. Ne provavano fastidio o irritazione […]. La loro prima reazione, per esempio, fu di prendersela con la pubblica amministrazione.”
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