Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D'un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla.
Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant'Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall'auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro. In attesa che Oliviero ripari l'auto, padre e figlio trovano ospitalità da Agata, proprietaria di un bar che una volta era anche pensione, è proprio in una delle vecchie stanze che si sistemano. Sant'Anna del Sannio, poche centinaia di anime, è un paese bellissimo in cui il tempo sembra essersi fermato, senza futuro apparente, come tanti piccoli centri della provincia italiana.
Ad aiutare Agata nel bar c'è Gaia, il cui sorriso è perfetta sintesi del suo nome. Sarà proprio lei, Gaia, a infrangere con la sua spontaneità ogni apparenza. Perché Pietro è un uomo che vive all'inferno. "I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione." Ma la povertà non è la cosa peggiore. Pietro lotta ogni giorno contro un nemico che si porta all'altezza del cuore. Il disamore. Per tutto. Un disamore che sfocia spesso in una rabbia nera, cieca.
Il dolore di Pietro, però, si troverà di fronte qualcosa di nuovo e inaspettato. Agata, Gaia e Oliviero sono l'umanità che ancora resiste, fatta il più delle volte di un eroismo semplice quanto inconsapevole.
Con Fame d'aria, Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l'amore genitoriale, e lo fa portandoci per mano dentro quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.
© 2023 Mondadori (Audiolibro): 9788852158483
Data di uscita
Audiolibro: 2 ottobre 2023
Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D'un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla.
Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant'Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall'auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro. In attesa che Oliviero ripari l'auto, padre e figlio trovano ospitalità da Agata, proprietaria di un bar che una volta era anche pensione, è proprio in una delle vecchie stanze che si sistemano. Sant'Anna del Sannio, poche centinaia di anime, è un paese bellissimo in cui il tempo sembra essersi fermato, senza futuro apparente, come tanti piccoli centri della provincia italiana.
Ad aiutare Agata nel bar c'è Gaia, il cui sorriso è perfetta sintesi del suo nome. Sarà proprio lei, Gaia, a infrangere con la sua spontaneità ogni apparenza. Perché Pietro è un uomo che vive all'inferno. "I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione." Ma la povertà non è la cosa peggiore. Pietro lotta ogni giorno contro un nemico che si porta all'altezza del cuore. Il disamore. Per tutto. Un disamore che sfocia spesso in una rabbia nera, cieca.
Il dolore di Pietro, però, si troverà di fronte qualcosa di nuovo e inaspettato. Agata, Gaia e Oliviero sono l'umanità che ancora resiste, fatta il più delle volte di un eroismo semplice quanto inconsapevole.
Con Fame d'aria, Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l'amore genitoriale, e lo fa portandoci per mano dentro quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.
© 2023 Mondadori (Audiolibro): 9788852158483
Data di uscita
Audiolibro: 2 ottobre 2023
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Elena
9 dic 2023
Mencarelli si conferma un grande autore che non teme di raccontare anche sentimenti che "non si possono dire".
Vittoria
1 nov 2023
Mencarelli si conferma uno scrittore encomiabile. Con la sua sferzante delicatezza sa commuovere e colpire al cuore anche usando parole dure come pietra
Chiara
22 mar 2024
Doloroso; mano a mano che prosegui il racconto, speri in una qualche redenzione.
Giuseppe
17 feb 2024
Complimenti all'autore, che ci permette di capire a fondo una condizione pesantissima, vissuta da tante persone.
Patrizia
3 nov 2023
Mencarelli è lucido e chirurgico nel raccontare una storia all’apparenza lineare ma che mostra molteplici sottotesti. Mi era piaciuta la sua scrittura in Tutto chiede salvezza e ho trovato qui una conferma. I giorni sospesi che vivono Pietro e Jacopo, in questo luogo-non-luogo (“il Molise non esiste”). La società isola il diverso, ma forse è anche l’unica possibilità di salvezza per chi ha bisogno di un aiuto onesto e non buonista. Un aiuto che può essere trovato nella dimensione della provincia che molti abbandonano e che invece si dimostra meno chiusa di come appare.
Rita
23 gen 2024
Non mi piace lo stile dell'autore anche se riconosco interessante il punto di vista alternativo. La voce narrante la trovo un po' frettolosa, ma buona ed efficace in molti passaggi. Un libro che però che dall' inizio non mi invoglia a proseguire.
Sonia
11 ott 2023
Intenso
Emilia
15 mar 2024
È un libro amaro, ma ho avvertito il bisogno di ascoltarlo tutto; non ci si può voltare dall’altra parte di fronte alla disabilità. Delicato e terribile. Ho dovuto rallentare la velocità di lettura, decisamente buona, perché la percepivo troppo concitata rispetto all’argomento.
Carolina
9 dic 2023
Colpisce che anche questo libro, come quello della d'Adamo, parli della genitorialità di persone con disabilità e abbia la parola aria nel titolo. È proprio l'aria che manca in questo piccolo paesino dove Pietro e il figlio Jacopo sono costretti a fermarsi qualche giorno per un guasto dell'auto, dove tutti conoscono tutti, è ristretta la collocazione spazio - temporale ( pochi giorni e sempre nello stesso luogo), così come è asfissiante la situazione più del padre, perché consapevole, che del figlio, assente in vita. Incazzato per la vita ingiusta che gli è toccata, Pietro ci accompagna nei suoi pensieri più bassi, senza pietà per se stesso né più per il figlio. Un finale che lascia spiazzati e definitivamente tristi, lacerati. Straziante ma bellissimo."Vi riempite la bocca, ma non ci state voi all’inferno!"
Pimpante
21 nov 2023
Tenero e delicato… letto tutto d’un fiato
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