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Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi, con una capacità di raccontare fuori dal comune, ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso. Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro. Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.
© 2023 Storyside (Audiolibro): 9789180612142
Data di uscita
Audiolibro: 21 settembre 2023
Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi, con una capacità di raccontare fuori dal comune, ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso. Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro. Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.
© 2023 Storyside (Audiolibro): 9789180612142
Data di uscita
Audiolibro: 21 settembre 2023
Basato su 39 valutazioni
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Chiara
2 ott 2023
Un libro che credo sia sopravvalutato. Molto didascalico e poco coinvolgente, se non verso la fine. Una storia interessante, ma che prende piede troppo tardi, annoiando il lettore per 3/4 di narrazione, che continua a rigirare su stessa senza mai trovare un suo percorso. La lentezza - che ambisce a ricreare un’atmosfera dai toni gotici - non è all’altezza del suo fine ultimo, e come risultato finale c’è solo tanta noia. Per quanto riguarda la lettura, sono vecchio stile. Mi inorridisce quando la voce non rispecchia il punto di vista narrato: se la storia viene raccontata dagli occhi di un maggiordomo, mi spiegate il senso di farla leggere a una ragazzetta? Non riesco a entrare nella parte e sento per tutto il tempo una stridente nota stonata. Che fastidio!!
Maria Cristina
7 ott 2023
Belle atmosfere, ben studiata la trama che cattura dal primo momento. Amo molto le ambientazioni ottocentesche e ho trovato piacevoli le descrizioni. Unica nota stonata la scelta di fare leggere a una donna (peraltro brava): visto che il protagonista è un uomo, sarebbe stato meglio, secondo me, un lettore che rispecchiasse anche per chi ascolta il suo punto di vista.
Matilde
16 ott 2023
Mi è piaciuto davvero molto. La storia è intrigante, triste ma allo stesso tempo piena di speranze. La narratrice bravissima
Fiorella
26 mar 2024
Storia coinvolgente letta molto bene
Maria
13 mag 2024
Bello bello . Complimenti anche alla lettrice molto brava .Consigliato
Anna
5 nov 2023
Meraviglioso...
Matteo
6 apr 2024
Un romanzo discreto, con però il solito canovaccio costituito dal finale con svelamento di un segreto.
Rita
19 ott 2023
Buon libro , disturba che la letturasia fatta da una lettrice mentre il protagonista e voce narrante è un uomo
Simonetta
27 mag 2024
Atmosfere e trama di altri tempi, sembra un romanzo scritto nell'ottocento, incuriosisce molto e non ci si stacca... a me è piaciuto.
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