No, non mi è piaciuto, pervaso da un sentimento di invidia è una dipendenza a volte fastidiosa, spero non sia autobiografico, anche la voce narrante a momenti era pesante d deprimente

Tutto è dramma, in questo testo: le protagoniste piangono sempre per ore ed ore ininterrottamente (addirittura per una notte intera!), cellule del corpo che si sgretolano, cuori che si spezzano, dolori che schiantano, febbre alta, svenimenti, una che rimane in silenzio per tre settimane (!) pur vivendo in casa col padre, lacrime come se piovesse, urla e strepiti....ma che è? Un’amicizia? Pare più un rapporto morboso e malato tra due adolescenti problematiche (ma un bravo psicologo no, eh?). C’è tutto il repertorio: madre disattenta ed egocentrica , un’ altra ossessiva e morbosa, padri inesistenti, la secchiona e la pin up, il fratello drogato, il fidanzato fedifrago. Solo traumi insuperabili, che ti porti dietro per anni fino alla catarsi finale (impera il “tarallucci e vino”), il tutto su uno sfondo sociale appena abbozzato e vissuto solo di striscio. Il libro non mi è piaciuto, forse dipende anche dalla lettura ammiccante, che scimmiotta il gergo giovanile.

Voce narrante meravigliosa.Libro troppo lungo, a tratti ripetitivo e abbastanza scontato.

Una scrittura coinvolgente, un racconto che tocca molte corde è un arcobaleno di emozioni

Bellissimo

Mi dispiace ma ho dovuto interrompere l'ascolto quindi sarà una recensione parziale. Sicuramente la voce della lettrice ha contribuito a rendermi insopportabile la "lettura", troppo enfatica e artificiosa, quando poi di vera "suspense", almeno fino al capitolo a cui sono arrivata, non c'è proprio traccia. La storia e in generale il tono della protagonista mi hanno fatto sempre più cadere le braccia di capitolo in capitolo. Tutto intriso di vittimismo, autocommiserazione, banalità e invidia ai limiti dell'accettabile, così come alcuni cliché ormai davvero superati e scene palesemente inverosimili. Per un'amicizia (o una non amicizia) degli anni 2000, gli stessi in cui io ho vissuto da adolescente, mi aspettavo decisamente di più. I ragazzi a quell'età sanno essere molto egocentrici e cattivi, ma sono pur sempre persone che stanno crescendo, non macchiette come appaiono i personaggi di questo libro. Speravo di terminarlo per essere ancora più oggettiva, ma proprio non ce la faccio.

Ho dei sentimenti molto contrastanti circa questo ascolto. L'ho trascinato a lungo e non sono convinto che mi sia piaciuto, che la storia mi abbia preso, che la scrittura dell'Avallone mi abbia catturato, ma non lo reputo un libro cattivo. Forse, è solamente un libro non adatto a me.

Ottima voce narrante.Scritto bene, scorrevole e coinvolgente. La storia mi ha molto incuriosita, anche se a tratti banale e telefonata...Di certo mi aspettavo un finale migliore!Nel complesso però mi è piaciuto

Ho letto pessime recensioni ma a me questo libro è piaciuto tanto! Tema ricorrente nei romanzi della Avallone è la provincia, la vita adolescenziale vissuta nei luoghi chiave della scrittrice stessa: Biella, Bologna, la riviera Toscana. Il romanzo si snoda sulle vite delle due protagoniste, Elisa e Beatrice, passando per quella delle loro ingombranti figure materne, capaci di modellare la loro esistenza. Un’amicizia che non ha nulla di artefatto, un’amicizia che muta, come mutano gli scenari storici e sociali delle due ragazze. Un’amicizia che sembra destinata a finire ma che poi…da leggere!

Libro che non mi ha entusiasmata: noioso, ripetitivo e poco originale. Sono giunta al termine dell’ascolto sperando in un finale sorprendente e invece è stato del tutto prevedibile.