Nell'ormai lontanissimo febbraio del 1989 l'ayatollah Khomeini emise una fatwa, una sentenza di morte, contro Rushdie per aver scritto I versi satanici, romanzo nel quale, a detta del leader iraniano, venivano offesi la religione islamica e il suo profeta.
A quasi trent'anni da quell'evento, la mattina del 12 agosto 2022, mentre si trovava sul palco del Chautauqua Institution - nello stato di New York - per tenere una conferenza, un uomo in abiti e maschera neri si precipitò lungo il corridoio verso di lui brandendo un coltello. Il primo pensiero di Rushdie fu: "Sei tu, dunque. Eccoti qui".
Quello che seguì fu un atto di violenza che scosse il mondo letterario e non solo.
In queste pagine potentissime, Rushdie ci fa rivivere per la prima volta, e con dettagli indimenticabili, gli eventi traumatici di quel giorno, nonché quello che venne dopo: il suo complicato percorso verso il recupero fisico e la guarigione resi possibili dall'amore e dal sostegno di sua moglie, Eliza, della sua famiglia, del suo esercito di medici e fisioterapisti e della sua comunità di lettori in tutto il mondo.
Coltello è l'opera di un Maestro delle Lettere all'apice delle sue capacità, che scrive con passione, con dignità, con onestà incondizionata. È anche un ricordo profondamente commovente del potere della letteratura di dare un senso all'impensabile, una meditazione intima e rassicurante sulla vita, sulla perdita, sull'amore, sull'arte e sul trovare la forza di rialzarsi.
© 2024 Mondadori (Audiolibro): 9788852161551
Data di uscita
Audiolibro: 1 maggio 2024
Nell'ormai lontanissimo febbraio del 1989 l'ayatollah Khomeini emise una fatwa, una sentenza di morte, contro Rushdie per aver scritto I versi satanici, romanzo nel quale, a detta del leader iraniano, venivano offesi la religione islamica e il suo profeta.
A quasi trent'anni da quell'evento, la mattina del 12 agosto 2022, mentre si trovava sul palco del Chautauqua Institution - nello stato di New York - per tenere una conferenza, un uomo in abiti e maschera neri si precipitò lungo il corridoio verso di lui brandendo un coltello. Il primo pensiero di Rushdie fu: "Sei tu, dunque. Eccoti qui".
Quello che seguì fu un atto di violenza che scosse il mondo letterario e non solo.
In queste pagine potentissime, Rushdie ci fa rivivere per la prima volta, e con dettagli indimenticabili, gli eventi traumatici di quel giorno, nonché quello che venne dopo: il suo complicato percorso verso il recupero fisico e la guarigione resi possibili dall'amore e dal sostegno di sua moglie, Eliza, della sua famiglia, del suo esercito di medici e fisioterapisti e della sua comunità di lettori in tutto il mondo.
Coltello è l'opera di un Maestro delle Lettere all'apice delle sue capacità, che scrive con passione, con dignità, con onestà incondizionata. È anche un ricordo profondamente commovente del potere della letteratura di dare un senso all'impensabile, una meditazione intima e rassicurante sulla vita, sulla perdita, sull'amore, sull'arte e sul trovare la forza di rialzarsi.
© 2024 Mondadori (Audiolibro): 9788852161551
Data di uscita
Audiolibro: 1 maggio 2024
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Vale
9 mag 2024
Tutti questi dettagli sulle conduzioni fisiche li ho trovati esagerati. Persino sulla prostata che non c’entra con l’attentato. Manco quando telefono a mia nonna va così nello specifico. Mi aspettavo altre riflessioni.
Federico
9 mag 2024
Essere accoltellati vi rende interessanti? Nel caso di Rushdie no. Andate a vedere quanto è gnocco sua moglie e capirete perché la riempie di complimenti
Valentina
20 mag 2024
Un evento estremamente traumatico viene rielaborato e raccontato con maestria da un grande scrittore. Non si può che provare commozione ed empatia ascoltando le parole di rinascita Salman Rushdie
Roberto
7 mag 2024
Mi è piaciuto molto, l’ho trovato coinvolgente e ben scritto. Molto bravo il lettore.
Antonio
22 mag 2024
Interessante
Stefano
30 mag 2024
EgoriferitoAlmeno una trentina di citazioni letterarie e cinematografiche sono tutto ciò che mi porto via d'interessante da questo ascolto, una cronaca piuttosto piatta che mi ha deluso: forse Rushdie poteva continuare a creare mondi, invece ha deciso di rivelare di sé tanti aspetti non proprio amabili, nonostante le belle parole sull'Italia (ci credo, tra villoni sulla collina di Amalfi e castelli in Umbria..)
Chiara
15 mag 2024
Doveva essere un libro sulla violenza subita e invece finisce per essere un libro sull'amore, sul coraggio, sulla libertà dell'intelligenza e della letteratura. Scritto e letto benissimo: titolo molto consigliato.
Sara
26 mag 2024
Autocelebrativo, ripetitivo, banale.Mi aspettavo profonde riflessioni e invece ho trovato solo un dettagliato resoconto di questioni mediche comunissime, elogi immotivati alla moglie, addirittura il dialogo immaginario con l'attentatore...
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