La Ferrante instilla empatia e avversione in egual misura facendo amare ed odiare i personaggi. Bonaiuto fa ancora la magia.

Difficile trovare due protagoniste più odiose di queste. La protagonista è una donnetta perennemente scontenta, insoddisfatta e invidiosa, ossessionata dall’amica, vuole raggiungere tutto a discapito di chiunque e poi se ne lagna. Parla tanto di emancipazione ed è lei la prima a rinunciare a tutto per “l’amore” di un uomo. Avere un figlio non significa abbrutirsi, si ha la responsabilità della vita di un’altra persona, non si deve pensare solo ai doveri ma anche ai piaceri dell’essere genitore, di formare un altro essere umano. È il compito di entrambi i genitori, e lei tanto intelligente e istruita non si comporta molto diversamente dalla madre, anzi forse è peggiore di lei proprio perché istruita, intelligente. Una saga fastidiosa, però scritta in modo da volerti far arrivare fino alla fine, più che altro per vedere che fine fanno questi due pessimi esempi di donne.Davvero non ne capisco il successo.

Quando la storia si allontana da Napoli e dalla amicizia tra Lila e Lenù, la magia viene meno, nonostante questo, il libro è coinvolgente e meraviglioso.

Forse meno "shock"/nuovo dei primi due libri, ma sempre bello! Non vedo l'ora di finire anche il quarto!

« Infelice felicità 🙂 “

Rispetto ai primi due libri questo,per alcuni versi, (ed anche per i tempi storici in cui viene ambientato) sfugge un po’ di mano all’autrice rischiando di sfociare in un manifesto femminista.Per il resto la forza delle protagoniste e la capacità di descrizioni introspettive dell’autrice lo rende meraviglioso.

La storia comincia a diventare un po' lunga....

Bellissimo come gli altri libri della serie, d’altronde la scrittura dell’autrice mi affascina così tanto che riesce con profonda accortezza ad analizzare la psicologia umana.

Intenso, bellissimo

Bello e commovente, lasciare le sue figlie per cosa, ma