Un libro non solo inutile, ma persino dannoso per il suo modo di trattare argomenti delicati come la violenza sessuale con una leggerezza che solitamente si riserva alle chiacchiere da bar. L'autore promuve una retorica insopportabilmente maschilista spacciandosi come conoscitore della mente femminile quando l'unica cosa che riesce a dimostrare è la superficialità e l'inconsistenza di una protagonista femminile a cui lui stesso ha dato vita. La trama è scarna ed insensata da risultare a tratti ridicola. È stata una lettura frustrante l'unica cosa che mi ha lasciato è un principio di cirrosi epatica. Sono stufa di questi personaggi femminili rappresentati come stupide bamboline la cui vita deve essere risollevata dall'uomo di successo di turno, uomo per altro, che ha modi di fare coercitivi fino a indurre la protagonista a sentirsi isterica e paranoica, narrazione che speravo avessimo superato almeno una quindicina di anni fa.

Pietoso, lessico povero, personaggi insulsi, trama inverosimile.

Non mi è piaciuta la voce narrante che poi scopro che è della moglie dello scrittore.

Romanzo che parla di bellezza, di intelligenza, di coraggio, di fiducia, di ossessioni, di realtà e immaginazione.Ammaniti, che già conoscevo, rimane, a mio parere un scrittore di molto talento, che regala sempre molto a chi lo legge.Letto molto bene.

Sono molto delusa. Per me Ammaniti era garanzia di storie forti, a volte impietose, crude e al contempo intelligenti e ironiche, al limite del geniale. Cosa è successo? Qui ci troviamo di fronte alla tiepida brutta copia di quello che era.Ascoltarlo anziché leggerlo purtroppo non aiuta, in questo caso. L'interpretazione data dalla lettrice/moglie è fiacca, impostata (male) e rende il romanzo ancora più scialbo (forse avrei preferito una voce maschile).Non sempre invecchiando si migliora, pare.

Trama coinvolgente, ci si affeziona ai personaggi, mi ha tenuto incollata all'ascolto fino alla fine

Insomma... Non posso dire che sia scritto male, ma non mi ha convinto.

Non riesco a dargli più di tre stelle.Dove è finita la letteratura italiana…Abbastanza banale, se togliamo il finale che non avevo previsto. Una operetta, una pratica da sbrigare velocemente, altrettanto velocemente si legge perché - questo si - Ammaniti scrive bene.

Tanto osannato ma non condivido l’entusiasmo. Ben scritto e si lascia leggere ma nulla di eccezionale a mio parere. Come per altri suoi testi, forse non colgo io tutta questa eccezionalità di Ammaniti…

Che protagonista meravigliosa Maria Cristina!